domenica 17 aprile 2016

Incidente: l'assicurazione deve risarcire anche se la polizza è "falsa"

E' una di quelle sentenze che avranno certamente delle conseguenze importanti per le assicurazioni, quella della Corte di Cassazione che stabilisce il principio secondo il quale se la polizza è "falsa" la Compagnia di assicurazione è tenuta comunque a risarcire il danneggiato di un incidente stradale.
Nel caso preso in esame la "falsità" della polizza è costituita da un certificato assicurativo rilasciato  dall'agente dopo che era avvenuto l'incidente e fraudolentemente retrodatato.

La sentenza in questione è la n. 6974/2016 e viene pronunciata a seguito del ricorso di una Compagnia assicurativa che era stata condannata a risarcire il danno ai familiari di una vittima di un ribaltamento di un autobus che al momento del sinistro era condotto da persona diversa dal proprietario. L'Assicurazione aveva scoperto che la polizza  era stata stipulata dall'agente assicurativo solo dopo l'incidente e pertanto ben poteva ritenersi "falsa" e per questo aveva chiamato in causa l'agente per vedersi sollevata da ogni obbligo di pagamento. La Corte di Cassazione ha però stabilito che il diritto del danneggiato nei confronti dell'assicurazione trova il suo fondamento nella legge e che il contratto è un mero presupposto idoneo a far nascere tale obbligazione diretta.
In buona sostanza, nel caso citato, il diritto ad essere risarcito è comunque valido anche se la polizza è "falsa", anche perché l'agente che l'ha stipulata è comunque un rappresentante della Compagnia.
La Cassazione ha chiarito anche che una volta pagato il dovuto da parte della Compagnia, quest'ultima può esercitare il diritto di rivalsa nei confronti dell'agente che ha commesso il "falso" e con regresso anche nei confronti dell'assicurato.

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